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20 settimane di esercizi della muscolatura del volto possono far ringiovanire di 3 anni

Le rughe sono solchi che testimoniano l’invecchiamento della nostra pelle, rappresentano il nostro passato.

Eppure, facciamo davvero molta fatica ad accettarle.

L’invecchiamento cutaneo è un processo fisiologico del tutto naturale che interessa tutti gli individui.

Molti vorrebbero una bacchetta magica per poter eliminare le rughe.

La verità è che il tempo non si può fermare e qualsiasi opportunità ci offra la ricerca va perseguita con costanza.

Quali sono le cause della perdita di tono cutaneo e dell’invecchiamento della pelle?

Come cambia l’aspetto della cute dai 25 ai 70 anni?

Collagene, elastina e cheratina sono le proteine che costituiscono la base del tessuto connettivo e garantiscono tensione, idratazione, elasticità e tonicità della pelle.

Il meccanismo di invecchiamento cutaneo intrinseco è il risultato di una disorganizzazione della matrice cellulare a livello sia del derma sia dell’epidermide. A livello dell’epidermide si assiste a una riduzione della capacità rigenerativa: le cellule dello strato basale si riproducono meno rapidamente e, di conseguenza, l’epidermide si assottiglia.

Diminuisce il numero delle cellule del sistema immunitario presenti (cellule di Langerhans) e si riduce l’attività dei melanociti, responsabile del colore della pelle e dei capelli.

La diminuzione della melanina determina una maggiore propensione ai danni e alle scottature durante l’esposizione al sole.

Le fibre di elastina e di collagene diventano più deboli e più sensibili all’attacco di radicali liberi e tossine e al tempo stesso nell’organismo si abbassa il livello delle sostanze, ad es. vitamine A, C, E, che ne stimolano la naturale produzione.

Inoltre, le ghiandole sebacee e sudoripare, il cui compito è quello di fornire alla pelle l’umidità e il sebo necessari, cessano gradualmente di funzionare, causando la perdita di elasticità della pelle e l’insorgenza delle rughe.

I radicali liberi sono prodotti principalmente dall’azione del sole, dallo smog ed in generale da condizioni ambientali non favorevoli. L’esposizione eccessiva al sole determina un invecchiamento precoce e diverso rispetto al crono-invecchiamento (invecchiamento dovuto al trascorrere del tempo). La cute è più spessa, ruvida, lassa, solcata da rughe sottili; presenta macchie scure, capillari dilatati e cheratosi senili (lesioni precancerose), fino a formazioni francamente tumorali (epitelioma spinocellulare basocellulare).

Clinicamente, il cedimento strutturale del derma è responsabile di chiare e molteplici manifestazioni cutanee superficiali e profonde. 

Lo sai che il processo di invecchiamento comincia a partire dai 25 anni?

Dopo il quarto di secolo la pelle diventa più sottile, più fragile e meno luminosa. Linee sottili e rughe di espressione fanno la loro comparsa e si localizzano a livello della fronte e del contorno occhi (le cosiddette “zampe di gallina”). 

A partire dai 35-40 anni la pelle giovane si “increspa”. Le prime rughe si accentuano, la pelle perde elasticità e i segni si stabilizzano e rimangono visibili in punti ben precisi: la fronte, intorno agli occhi, intorno alla bocca (solchi nasogenieni) e sopra le labbra. 

Dai 50 anni il contorno del viso è meno definito, la pelle perde la sua compattezza perché la rigenerazione delle cellule è più difficoltosa, l’idratazione naturale è rallentata, l’epidermide si assottiglia e continua a perdere elasticità.

Questi segni visibili interessano tutto il corpo, anche se alcune parti sono nettamente più colpite: contorno occhi, contorno bocca, mento, nuca e collo, décolleté, seno e braccia. Le labbra tendono ad assottigliarsi e il tono delle guance si riduce drasticamente. 

A 60 anni le rughe diventano più marcate, fino a formare solchi profondi.

La pelle continua a perdere compattezza, il colorito diventa spento, i tratti del viso meno armoniosi, a cu isi aggiungono ulteriori segni dell’età, quali secchezza cutanea e una progressiva alterazione della funzione di barriera.

Si perdono maggiori quantità d’acqua (Trans Epidermal Water Loss, TEWL), con conseguente spiccata secchezza cutanea. Il pannicolo di grasso che conferisce tono alle guance è ormai quasi assente e il viso va incavandosi sempre più finché, dopo i 70 anni, la pelle diviene sottile e fragile, i muscoli si rilassano e il grasso residuo si accumula ai lati e sotto il mento.

È per questo che occorre stabilire una skincare anti-age fin da giovani se si desidera invecchiare “bene”.

Se si usano prodotti di qualità che offrono un reale effetto sull’elasticità della pelle, allora riusciremo a mantenerla tonica, contrastando l’inevitabile “decadimento” legato allo scorrere del tempo.

Secondo uno studio pubblicato su Jama Dermatology, 20 settimane di esercizi della muscolatura del volto possono far ringiovanire di 3 anni.

Ventisette donne tra i 40 e i 65 anni sono state sottoposte a due lezioni di allenamento facciale, ognuna di 90 minuti.

Terminate le sessioni, a tutte è stato chiesto di continuare a esercitarsi da sole, a casa loro, per 30 minuti ogni giorno per 8 settimane, e a giorni alterni a partire dalla nona settimana e fino alla ventesima.

I movimenti erano in tutto 32, di circa un minuto l’uno.

A circa metà e a fine programma (a 8 e a 20 settimane dall’inizio della ricerca), servendosi di fotografie che ritraevano le partecipanti prima e dopo il trattamento e utilizzando una scala di valutazione standardizzata (Merz Carruthers Facial Aging Photoscale), due dermatologi ne hanno valutato gli effetti:

• Dall’esame di 19 caratteristiche del viso hanno concluso che i miglioramenti più significativi riguardavano la parte superiore e inferiore delle guance.

• L’età media delle pazienti, quella valutabile esteticamente dalle immagini, era diminuita in particolare passando da 50,8 anni (quella di prima dello studio) a 49,6 dopo 8 settimane, e a 48,1 dopo 20.

Referenze:

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1473-2165.2011.00602.x/pdf

Murad Alam; Anne J. Walter; Amelia Geisler; et al. Association of Facial Exercise With the Appearance of Aging. JAMA Dermatol. 2018;154(3):365 367.)

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